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  • Ariel Shimona Edith Besozzi

Aironi o canarini?


Durante una delle mie uscite di corsa, qualche settimana fa, ho avuto il grandissimo piacere di assistere al passaggio degli aironi nei pressi della mia abitazione.

Gli aironi sono animali al tempo stesso maestosi ed agili, hanno un'eleganza naturale e profonda che fa di loro i protagonisti di molte fiabe ed uno dei soggetti preferiti da chi ama osservare gli uccelli. Migrano, abitano il cielo e sono in grado di prodursi in viaggi lunghissimi ma sono anche in grado di restare a lungo se trovano un luogo ospitale. Ce ne sono di diverso tipo, con caratteristiche peculiari che li distinguono sia in termini estetici che per la scelta dei luoghi nei quali vivere ed attraverso i quali spostarsi. Ciò che li contraddistingue è che non possono essere forzati né ad andare, né a restare, né a riprodursi in cattività, sono animali liberi, per questo devono essere protetti e lo sono.

Come per molte specie animali è possibile trovare persone, singoli o gruppi, che non capendo quanto preziosi possano essere gli aironi, come tutte le specie selvatiche che hanno un loro preciso ed unico ruolo all'interno dell'ecosistema, li ammazzano o più banalmente eliminano i luoghi nei quali gli aironi transitano nel corso della loro migrazione, impedendone la sopravvivenza.

Ciò non di meno gli aironi vivono, sono cacciatori, sono in grado di difendersi; vivono insieme, quando necessario, ed è la loro capacità di stare uniti a fare la loro forza, perché la forza viene dalla solidarietà e dalla capacità di affrontare sia i lunghi viaggi che la permanenza.

Israele ospita diverse specie di airone ed ha fatto grandissimi sforzi perché alcuni luoghi ritornassero ad essere ospitali per questi meravigliosi uccelli. Per fortuna questo accade anche in altri luoghi del mondo, ci sono persone, paesi, comunità che si spendono perché gli aironi possano transitare attraverso i loro territori e riprendere a volare liberi.

Questo tempo di aggressioni e di morte, questo tempo di attentati continui, di debolezza nelle reazioni dei paesi europei, come in quella degli Stati Uniti, il fatto che l'antisemitismo si mostri nuovamente in tutta la propria ignorante crudeltà, non può e non deve significare che gli ebrei si debbano considerare vittime sacrificabili, come canarini di miniera. Tutto questo significa piuttosto che esistono esseri umani che odiano altri esseri umani, che non sono in grado di vivere se non attraverso il loro stesso odio e ci sono altri esseri umani che, purtroppo, non sono capaci di ribellarsi e reagire alla violenza ed all'odio e si lasciano sopraffare.

Quello che però desidero essere e valorizzare, è la capacità di molti di rispettare e riconoscere la libertà degli aironi, la capacità di sottrarre all'edificazione feroce ampie aree perché gli aironi possano migrare liberi e vivere, riprodursi. Voglio puntare il mio sguardo sui molti amici coraggiosi che sostengono Israele e che sono dalla parte del popolo ebraico che manifestano in favore del popolo ebraico, ciò che voglio ostinatamente guardare è la capacità di ogni singolo ebreo e del popolo ebraico insieme di esercitare il proprio libero arbitrio e dire di no, reagire, difendersi.

L'episodio del cosiddetto sacrificio d'Isacco ha sempre suscitato grandi discussioni tra me ed alcuni amici non ebrei perché loro pensavano che fosse di una crudeltà assurda chiedere ad un padre il sacrificio del proprio figlio, si fermavano a questo e non vedevano invece in questo episodio il superamento, come lo era per me, da parte dell'ebraismo, del sacrificio umano, compiuto nelle popolazioni circostanti. Il popolo ebraico ha superato il sacrificio umano allora, perché oggi dovremmo rappresentarci come canarini utilizzati dal resto dell'umanità come allarme per i gas velenosi? Perché dovremmo auto-rappresentarci come una specie di uccello che vive in gabbia e si riproduce in cattività? Ma ancora di più, perché dire addirittura che siamo così imbecilli, ed incapaci del più naturale istinto di sopravvivenza, da volare dentro le miniere? I canarini venivano tenuti in gabbia e portati in gabbia nelle miniere, perché qualunque animale sano, dotato di naturale istinto di sopravvivenza, sarebbe scappato. Il fatto che fossero piccoli purtroppo rendeva rapido l'effetto dei gas tossici e permetteva agli esseri umani di scappare fuori. I canarini non cantavano nelle miniere, come anche nelle trincee della prima guerra mondiale, semplicemente venivano usati.

Io non voglio essere un canarino in gabbia, non voglio morire, io voglio essere piuttosto un airone che migra e che può trovare il suo posto in molti luoghi e scegliere di crearlo in un luogo preciso, come avviene, in Israele. Io voglio guardare al mondo che mi vuole vivo e che vuole che io sia libera splendida quando spalanco le mie maestose ali ed attraverso mari e continenti.

Concentriamoci sulla nostra forza, sulla forza di tutti quelli che ogni giorno scelgono di dire di no al terrorismo e di sì alla vita, altrimenti i terroristi e gli amici dei terroristi, quelli consapevoli e quelli che fanno finta di non esserlo, vinceranno!

#arielshimonaedithbesozzi #edithbesozzi #correre #aironi

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