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  • Ariel Shimona Edith Besozzi

IO SCRIVO QUELLO CHE VOGLIO


Facebook è uno strumento, per questo può essere utilizzato con differenti finalità. Per quanto mi riguarda, come penso sia evidente a chiunque mi segua, lo utilizzo principalmente per parlare d'Israele, per difenderla dagli attacchi di quanti fanno il possibile per diffamarla e screditarla. Tra i miei contatti ci sono persone che mi conoscono personalmente, alcune molto bene, persone con le quali ho avuto solo conversazioni telefoniche ed altre con le quali la conoscenza è esclusivamente legata allo strumento. Chi mi legge sa che esprimo con franchezza il mio punto di vista, anche quando questo risulta impopolare o fastidioso, nel farlo pongo sempre estrema attenzione alla necessità di rimanere sul merito delle questioni, poiché per me è possibile aprire discussioni anche molto animate ma sempre e solo sul merito delle idee espresse, non sulla persona che tali idee esprime. Cerco di mantenere fede a questo principio, per me fondamentale anche quando vengo attaccata personalmente, per questo motivo sono particolarmente risentita per l'attacco che ho ricevuto negli ultimi giorni. Spero di non risultare ridondante, lo sarò di certo per quanti leggendomi comprendono ciò che scrivo e non tentano di farmi dire quello che non dico (con i quali mi scuso in anticipo), ma credo sia opportuno dire con chiarezza il mio punto di vista, proprio perché non voglio essere strumentalizzata in alcun modo. Ho una posizione a dir poco critica nei confronti dello stato italiano ed in particolare nei confronti di questo governo che per me è il peggior governo dal dopoguerra (se vi interessa sapere perché chiedetemelo e sarò felice di fornirvi l'elenco); ho militato nella così detta sinistra per molti anni, ne sono uscita schifata e non ne ho mai fatto mistero, per questo motivo riconosco le modalità che vengono utilizzate per screditare le persone nonché la messa in circolazione di informazioni non verificate né verificabili, in un particolare momento (lo Shabbat per esempio in cui molti non usano computer telefoni ecc!). Sono critica nei confronti della socialdemocrazia europea così come nei confronti del partito democratico statunitense, anche qui sono disponibile a spiegare le mie ragioni. Sono visceralmente e radicalmente antifascista, non tollero alcun tipo di razzismo né di discriminazione sia essa legata al genere, al colore della pelle, alla religione, alla collocazione geografica, alla preferenza sessuale o altro, proprio per questo motivo non tollero l'idea di non poter criticare una persona od un gruppo per dei comportamenti specifici. Chiunque si comporti in maniera, a mio parere scorretta, è criticabile non mi astengo per paura d'essere tacciata di islmofobia o altro. Credo che il razzismo vero sia quello che considera alcuni gruppi o persone non criticabili perché in qualche modo ne sottende l'incapacità alla risposta. Non credo di avere nessuna particolare responsabilità atavica per il fatto di essere nata in europa, di avere una buona salute, di avere un lavoro e di poter fare la spesa al supermercato. Mi assumo però piena ed assoluta responsabilità per le azioni da me personalmente commesse, per le parole che dico e scrivo e soprattutto pretendo da me stessa di non voltarmi mai dall'altra parte quando vedo o sento un'ingiustizia. Si sono aperte, come sempre accade in questi casi, una serie di questioni legate al terremoto, dalle più fantasiose, come quelle che incolpano fantomatiche entità di averlo causato o quelle relative al grado della rilevazione, alle più tristemente realistiche come quelle relative alla totale inadeguatezza degli edifici in una zona notoriamente sismica oppure quelle relative ai soccorsi ed in particolare ai soccorsi offerti, accettati, non accettati, perché si e perché no... Frequentando in particolar modo l'ambito che gravita attorno ad Israele, ho letto, come chiunque può ancora fare, che il governo d'Israele aveva offerto la mattina del terremoto le proprie squadre specializzate dell'esercito e che questa offerta non è stata accettato dal governo italiano che ha asserito di essere in grado di fare da sé. Ho espresso la mia personale disapprovazione per questa posizione, non solo per quanto riguarda Israele ma per quanto riguarda la supposta capacità di fare da sé e per questo motivo sono stata attaccata, non sul merito della mia posizione, che può ovviamente non essere condivisa, ma per il fatto stesso di averla espressa e soprattutto con argomentazioni non legate al merito ma legate a pseudo dichiarazioni ufficiali che non esistono e che comunque non dicono nulla in merito ma che semplicemente alludono in maniera piuttosto sprezzante al fatto che qualcuno si sarebbe permesso di esprimere il proprio punto di vista... Ebbene, invito tutte le persone che mi leggono ad analizzare con una certa lucidità il testo che è stato fatto girare come una dichiarazione ufficiale (che ora appare rettificato come parere personale!), vi invito a considerare chi in particolar modo si è premurato di utilizzare tali parole (che dicono tutt'altro) per impedire la critica alle azioni ed alle parole del governo italiano. Non era e non è infatti in discussione la bontà d'Israele, la disponibilità del governo di Gerusalemme, l'amicizia d'Israele nei confronti dell'italia e l'impegno prodigato dall'ong isra-aid, in discussione è la capacità o meno da parte del governo italiano di gestire le risorse a propria disposizione, interne ed esterne. Chiunque abbia utilizzato strumentalmente Israele in questa polemica per distrarre l'attenzione da questo lo ha fatto evidentemente rispondendo ad un ordine di partito. La cosiddetta sinistra italiana non ha in sé alcun tipo di valore “di sinistra”, si tratta, nel suo corpo di funzionari di partito, di persone per lo più dedite al non lavoro da sempre, che sono solidali e disponibili fin tanto che non vengono toccati i loro personali privilegi, si tratta di persone che fingono di disprezzare i soldi ma che non disdegnano di vivere di rendita. Dal punto di vista politico ed economico non sono in grado di produrre alcun tipo di proposta poiché riescono a dirsi solo nella misura in cui hanno un nemico da perseguitare e da accusare di tutte le proprie disgrazie. Per fare politica occorre avere la capacità di stare sul merito, esprimere un'opinione, sostenere le proprie tesi con argomentazioni verificabili, altrimenti non si fa politica ma semplicemente si gestisce il proprio piccolo angolo di potere. Per quanto mi riguarda ribadisco il profondo ed assoluto rispetto per tutte le persone che fanno parte della protezione civile, dell'esercito, dei vigili del fuoco e di tutte le forze impegnate da giorni, credo che ognuno ed insieme abbiano fatto molto più del possibile per salvare e soccorrere. Esigo che nessuno più si permetta di strumentalizzare le mie parole. Se qualcuno ha qualcosa da dire in merito a ciò che scrivo e dico può farlo e sarò felice di dibattere, ma se qualcuno di nuovo si permette di travisare e strumentalizzare le mie parole o di attaccarmi personalmente perché non ha idee da contrapporre alle mie idee sappia che non avrò pietà! Abbiamo bisogno di persone leali ed oneste, abbiamo bisogno di confronti aperti e sinceri, abbiamo bisogno di qualcosa di concreto su cui costruire. A me questo paese non piace, lo immagino diverso, completamente altro, ma non mi sono mai sottratta all'impegno, non ho mai smesso di lavorare per cercare di lasciarlo migliore di come l'ho trovato. Per questo motivo sono critica, fortemente ed inesorabilmente perché soltanto con onestà e chiarezza le cose possono cambiare, non è facendo finta che l'italia sia una cosa bella, ben fatta e perfetta che si risolvono i problemi. Bisogna avere il coraggio di pensare con onestà e lucidità ad una differente struttura della penisola, chissà che così facendo i popoli che la abitano non si ritrovino davvero e finalmente su una terra che possano sentire come propria, pronti a lavorare per migliorarla!

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