- Ariel Shimona Edith Besozzi
3659 Grazie

Si sono concluse ieri le votazioni del concorso letterario cui ho partecipato con il racconto “Lungo la Brenta”. Desidero ringraziare tutte le 3659 persone che mi hanno votato ma anche quelle che avrebbero voluto farlo ma non hanno fatto in tempo.
Ancora oggi ho ricevuto mail e messaggi di apprezzamento e condivisione per quello che ho scritto, moltissime le persone che si sono immedesimate nell'esperienza raccontata e, pur non avendo mai corso un trail, neppure breve come quello che descrivo, hanno potuto assaporarne il gusto.
Il mondo della corsa mi sta insegnando moltissimo, sto incontrando molte persone davvero eccezionali che hanno compiuto imprese a dir poco incredibili, e che non smettono mai di mostrare quanto l'essere umano sia capace di grandi cose quando davvero lo decide. Quello che mi colpisce è soprattutto la semplicità e l'umiltà, la forza vera che nasce dalla consapevolezza di sé e non si determina attraverso il superamento o l'umiliazione dell'avversario ma che, piuttosto, trae sostanza dal rispetto, prima di tutto.
Per me è stata una sorpresa ricevere tanti messaggi e tanta approvazione. Da questi giorni traggo la forza per continuare a scrivere e ad allenarmi per la maratona di Tel Aviv 2017. Per me che non sono stata per nulla sportiva per 42 anni ogni giorno, ogni corsa, ogni chilometro in più sono una conquista ed un'esperienza, e ciò che posso fare è condividere ciò che provo e vivo perché sempre più persone si appassionino e decidano di correre. Partendo da una camminata, da piccoli tratti a riscoprire il desiderio infantile di volare correndo. Così si comincia ed è bello arrivare dove si riesce, senza rimpianti.
Naturalmente non poteva mancare la nota di colore in questo concorso letterario, essendo la corsa luogo frequentato da umani anche nel running ho trovato il misogino frustrato antisemita. Condivido con voi le sue parole di celebrazione della mia “potenza”, perché davvero sono troppo divertenti : “non solo non ho vinto io (è ormai ufficiale, a 2 ore dalla chiusura delle votazioni ho 1000 voti di distacco dalla prima), ma non ho neanche perso dalla "fighetta bionda" (come si autodefinisce quella che per un po' mi aveva conteso il primato, prima che irrompesse la rappresentante del Popolo Eletto, con tutto il suo seguito).”
Nella migliore delle rappresentazioni, l'antisemita perde nel confronto con l'ebrea, non perché magari vale meno, ha meno contatti, è meno seguito, è antipatico ed auto celebrativo, perché ha fatto di tutto per screditare i propri avversari nella maniera più meschina, no, l'antisemita perde perché irrompe la rappresentante del Popolo Eletto, con tutto il suo seguito.
Mia nonna mi diceva sempre “Meglio fare invidia che compassione!”
Grazie a tutte e tutti di cuore!!!