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  • Sammy Basso

Sammy Basso ci parla della risoluzione dell'UNESCO su Gerusalemme


Con profonda gratitudine condivido questo articolo di Sammy Basso, che con estrema semplicità dice il legame del popolo ebraico con Gerusalemme e denuncia il comportamento dell'UNESCO. Sapere che esistono persone come Sammy mi restituisce fiducia e forza.

Non è mia intenzione fare politica con questo post! Non perché non voglia schierarmi, ma perché il tema meriterebbe più tempo, e perché quello di cui parlo è semplice buon senso e semplice constatazione storica. Ho appreso con grande dispiacere la decisione dell'UNESCO di negare il legame tra il popolo ebraico, Gerusalemme e il Muro del Pianto e di negare che sopra il Monte Moriah ci fosse stato un Tempio, arrivando a dire che Gerusalemme è storicamente araba (sarebbe come dire che l'origine di Cartagine è romana). L'unica nota dolce è il voto contrario dell'Italia. Nessuno con la intima conoscenza della storia ebraica e della storia in generale potrebbe negare ciò! O l'UNESCO è storicamente analfabeta (ma non credo sia vero) o la sentenza nasconde ben altri motivi. Se non si vuole prendere la Bibbia, nel suo contesto storico, come fonte, prendiamone pure altre. Giuseppe Flavio, giudeo e romano, del I secolo d.C, parla ampiamente della conquista romana e della distruzione del Tempio di Gerusalemme. Anche le fonti romane riportano la distruzione del Tempio, di come le legioni lo avessero raso al suolo e di come ne avessero lasciato eretto un muro, il Kotel appunto, per ricordarne la grandezza e la grandezza di Roma che lo aveva abbattuto. Giuliano, l'imperatore apostata, fece dei seri tentativi di ricostruzione del Tempio, fu sempre fermato secondo la leggenda da globi di fuoco, quel che ci interessa però è la testimonianza dell'esistenza dei resti delle fondamenta e del muro: essendo Giuliano del IV secolo d.C. questi resti sono antecedenti all'Islam e pertanto non potrebbero mai essere parte della Moschea di al-Aqsa come sostiene l'UNESCO. Oppure valutiamo le fonti Samaritane che contrapponevano un Tempio nel Monte Garizim al Bet haMiqdash ebraico. Sull'intera Gerusalemme poi, che è citata da fonti ben più antiche dell'Islam, e della stessa storia occidentale, nemmeno parlo, sarebbe una perdita di tempo. Chiunque conosca anche appena l'ebraismo sa benissimo che basa il suo culto sui sacrifici a Dio, fattibili solo nel luogo a Lui consacrato, il Tempio, e che essi non possono essere attuati nelle sinagoghe: da dove verrebbe dunque questa attenzione ebraica per i sacrifici se non fosse mai esistito un Tempio dove praticarli? La cosa che fa più male però, oltre alla visibile cecità di chi ha votato e proposto la sentenza (nazioni che, negli ultimi tempi, sembravano voler riaggiustare il loro rapporto con Israele come la Giordania ad esempio), e del fatto che ai musulmani di Gerusalemme non cambia nulla avere il Kotel annesso alla Moschea di al-Aqsa, questa sentenza dunque è volta solo a togliere un luogo di culto agli ebrei (il più sacro)! Questa decisione dell'UNESCO, al di là del se verrà applicata o no, è un'offesa alla verità e alla giustizia, un'offesa gratuita e che non gioverà a nessuno. L'UNESCO infatti è un organo preposto al mantenimento e alla cura dei patrimoni dell'umanità e alla loro storia, senza nessun fine politico, punitivo o di premio che sia. L'ONU, invece di compiere decisioni che non portano a niente, ma inaspriscono conflitti, pensi a portare la pace (cosa di cui non si occupa da tempo). L'UNESCO, cominci a preservare i luoghi Patrimonio dell'Umanità, senza essere politicizzata, sionista o anti-sionista, poiché Patrimonio dell'Umanità vuol dire proprio questo! Finora infatti (lasciamo perdere la questione Israele-Palestinese nel suo complesso), sotto il governo israeliano, Gerusalemme è stata riconosciuta come legata all'Ebraismo, al Cristianesimo e all'Islam, senza distinzione, anzi, una libertà inesistente negli altri paesi mediorientali (o comunque ostacolata da organizzazioni appoggiate dagli stessi governi). Ritengo che tutti i credenti delle religioni abramitiche debbano contestare questa decisione. Questa sentenza non è un'offesa al solo popolo ebraico ma anche a tutti i cristiani, che come me, nella figura di Gesù come Dio, nella figura di Gesù come uomo e nella figura di Gesù come ebreo, hanno riconosciuto nel Dio di Israele il loro Unico Dio!

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