arielshimonaedith
Dopo
Mentre il cielo si apre allo sguardo, scansate le nubi, mi accorgo che le gambe fremono ed il desiderio di uscire a correre è forte. Non c'è stanchezza, soltanto bisogno di essere nell'attimo esatto che vivo.

Non posso, ora non posso, devo andare a lavorare, sarà dopo. Questo dopo che impedisce al desiderio di compiersi a volte lo rafforza altre volte lo annulla. La vita fatta di doveri può rendere difficile l'ascolto della propria forza vitale. Spesso mi sono lasciata spegnere dal senso del dovere, dalla necessità di lasciare la parte più bella, più buona, la parte desiderata davvero, dopo tutto. Prima devo adempiere ai doveri, soddisfare le aspettative e le richieste, poi posso prendermi il tempo per me. Lo spazio è molto più semplice da conquistare, si può comprare, ma il tempo quello scivola, un istante dopo l'altro e se non è scelto, afferrato, vissuto, conosciuto è perso, per sempre. Per questo motivo sto cercando d'insegnare a me stessa a dare la priorità al boccone più buono perché ora che mangio il resto potrei non esserci più per il meglio, potrei essere troppo piena per il cibo che maggiormente desidero, quello del quale ho davvero bisogno, il mio nutrimento. Non è un inno all'egoismo, è piuttosto un impegno a scegliere come impegnare il tempo che mi è dato, questo bene che neppure esattamente so quanto sarà. Ora ho di fronte a me la giornata, spero di averla a disposizione per intero, spero che sia una di molte ma non so se sarà davvero così allora cerco di scegliere come vivere ogni istante, scelgo di vivere ogni istante anche quelli contenuti in un tempo che non è mio, che devo vendere per avere in cambio ciò che mi serve per vivere il resto, il punto è che voglio che sia vita anche quel tempo venduto e soprattutto che non sia venduto invano.