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Hanukkah 5782

Questa sera inizia Hanukkah, da questa sera e per le prossime sette sere accendiamo la hanukiyà: ci sediamo alla sua luce e raccontiamo storie mangiando cibo fritto.

Ricordiamo quella volta in cui la maggioranza del popolo ebraico stava subendo gli abusi ellenici, il rischio era non solo l’assimilazione ma il tentativo di azzerare l'identità ebraica con l'imposizione del politeismo, passando attraverso la violazione del Tempio.

Non era la prima vola, il Primo Tempio era già stato distrutto, il popolo ebraico deportato. Non solo, il Tanakh è pieno di racconti di come anche gli stessi re di Israele e di Giuda vengono sedotti dall'idolatria, spesso seguiti dal popolo che sbeffeggiava gli avvertimenti dei Profeti.

Ebbene quella volta, siamo nel 3620/21 ovvero 140/139 a. C., ci fu una famiglia, quella dei Maccabei che organizzò la resistenza, una minoranza di patrioti ebrei decise di opporsi alla tirannia di Antioco IV detto Epifane. Combatterono per liberare Gerusalemme. Purificare il Tempio che era stato profanato da rituali osceni e vinsero.

L’ellenismo stava già pervadendo l’ebraismo, per certi aspetti l’incontro tra queste due culture così differenti poteva produrre risultati interessanti: non è sbagliato conoscere e confrontarsi. Ciò che però stava accadendo allora era che, sia in maniera violenta che attraverso la seduzione che sempre esercita l’idolatria, il popolo ebraico stava rischiando di fare della ragione il proprio idolo: un nuovo vitello d’oro. Rischiava di allontanarsi dal Signore.

Questa vicenda non è narrata nel Tanakh, il primo e il secondo libro dei Maccabei che sono ricompresi nel canone cattolico, non sono riconosciuti dall’ebraismo.

Nonostante ciò il Signore è al di sopra dei limiti del tempo e ha incluso delle allusioni a Hanukkah nella Torah. Sappiamo che tutto il creato è un risultato della saggezza Divina e la Torah è chiamata "il progetto del creato": ogni evento, piccolo o grande che è accaduto e che accadrà, è compreso nella Torah. Per questo, anno dopo anno, il popolo ebraico ha portato memoria e testimonianza di quegli eventi e non manca oggi di ricordare, accendendo grandi hanukiot nelle città del mondo, che il Signore può tutto, anche fare vincere un piccolo gruppo di patrioti contro un grande esercito nemico.

Hanukkah illumina con le sue luci - che celebrano il miracolo - le notti più lunghe dell’inverno. Ci ricorda che non esiste oscurità assoluta e che anche il tempo più buio, più freddo, non soltanto avrà fine ma non può impedire alla luce del credente di brillare.

Hanukkah commemora la vittoria della fede sulle vie della ragione speculativa e dimostra la potenza del miracolo di fronte al mero umanesimo.

Sebbene sia di solito osservata come “Festa delle luci” Hanukkah è una “festa del combattimento” una chiamata a resistere all’oppressione di questo mondo ed esercitare la fede nel Signore. Oggi più che mai attuale.


Hanukkah in Jerusalem di Alex Levin


Il guerriero Giuda Maccabeo disegno di J. S. von Carosfeld


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