arielshimonaedith
L'impossibile
Conosco la pienezza della vetta, la soddisfazione di un lavoro complesso portato a termine, il ritmo dei miei passi sui sentieri ghiacciati, il deserto, il colore unico di ogni alba, la forza dell’oceano, la resistenza del mare, il peso del lago. Ho paura della solitudine cui anelo con ogni grammo del mio corpo. Guardo soprattutto la radice degli alberi aperta dalla tempesta e la punta quando accoglie il rapace.
La vista indebolita dagli anni rinuncia ai particolari distanti eppure è sempre il profilo a guidarmi quando mi allontano e cerco di perdermi. Ho bisogno di smarrirmi per contenere il pensiero che si concentra ad affrontare strade nuove. Non posso restare qui, non posso tacere il bisogno di libertà, la distanza, l’assenza; la voce, unica risorsa rimasta per incontrare chi amo. Siamo nati combattendo per il primo respiro, urlando l’incertezza del mondo, generati da una spinta delle viscere di una donna, abitando sogni e desideri. Rinuncerò alla rabbia quando sarò morta, forse, non ricordo come fosse essere anima, potrei sorprendermi ad urlare, ancora in orecchie sorde. Ora, qui, so assecondare il cuore; non c’è silenzio né divieto, incido la vita percorrendo strade. Prego, gioiosa: l’impossibile è già me.